lunedì 12 febbraio 2007

PEZZORO - MONTE GUGLIELMO IN INVERNALE






Sabato 27 gennaio 2007: potevamo forse lasciarci sfuggire la prima vera neve della stagione (a gennaio inoltrato, sigh!)?

Certo che no.

Detto fatto, con Claudio e Roberto decidiamo di darci alla classica delle classiche dell' escursionismo invernale in terra bresciana: il Guglielmo partendo da Pezzaze.

Inutile dilungarsi sullecaratteristiche dell' itinerario, ben conosciuto da tutti o quasi, e comunque oggetto di millanta pubblicazioni su stampa e, più recentemente, sul web (io stesso ne ho già scritto e l' articolo è ancora reperibile su www.quibrescia.it)

Oltretutto la giornata è davvero splendida, con sole splendente, benchè flagellata sopratutto in quota da un gelido quanto impetuoso vento di tramontana.

Raggiunto Pezzoro dopo la sosta obbligata per l' approvvigionamento dei generi di prima necessità (vino e companatico....) eccoci affrontare per le ore 10.30 abbondanti (orario da veri alpinisti...) la ripida salita al Rifugio Cai Pontogna, quindi, dopo una rapidissima sosta (per evitare le consuete tentatazioni) proseguiamo dapprima per la Malga Pontogna quindi per il “mitticoooo” “ratù” alla volta dalla Malga Stalletti Alti.

Per vero questo tratto, sempre comunque faticoso, è quello che ha imposto le maggiori difficoltà obbligandoci a calzare i ramponi per poter procedere decentemente sull' aspro pendio peraltro coperto da una modestissima coltre nevosa tuttavia dal fondo perfidamente ghiacciato, complice anche il vento.

Giunti agli Stalletti, non senza fatica, puntiamo verso il monumento al Redentore benchè le raffiche di vento si fossero fatte davvero violente ed incessanti, veicolo tra l' altro di dolorosissimi cristalli di ghiaccio pronti ad impattare sul viso nel tentativo di minare la nostra maschia determinazione.

Dopo un' oretta eccoci pertanto di ritorno agli Stalletti, riparati dallo stabile, pronti ad rifocillare le nostre stanche membra, non senza aver incontrato poco prima il carissimo Andrea (per vero in compagnia di sodali a sensazione restii alle gioie della vita, in ispecie di quelle che si misurano a bicchieri o a sorsi...).

Ritorno di volata (grazie ai ramponi) fino al Rifugio Pontogna dove ovviamente non è possibile sottrarsi all' accoglienza di Fabrizio e della di lui consorte (per non parlare poi della grappa con arancia e caffè).

Tre quarti d' ora e rieccoci di nuovo alla macchina stanchi ma felici per la meravigliosa giornata trascorsa in ambiente con le amicizie di sempre.

Grazie Claudio, grazie Roberto, alla prossima.

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